Gli amorphis sono una band che è riuscita a mantenere i fan in estasi per un quarto di secolo, nonostante i diversi cambi di suono e line-up, dalla Finlandia gli Amorphis festeggiano 25 anni di carriera con "Under The Red Cloud." Ci avevano sbalorditi con "Circle" ma a due anni dalla sua uscita rieccoli con un nuovo ottimo album sempre in stile amorphis ma con molte piacevoli novita', "Under The Red Cloud" prosegue la vena di "Skyforger" attraverso "Circle", un ottimo connubio di note e suoni perfettamente in armonia tra loro.

Anche se bisogna ammettere che ci sono alcuni riferimenti al vecchio sound, sto parlando di "Tuonela" e "Am universum".  

Le chitarre in particolare danno questa sensazione. E' doveroso dire che si tratta di un album vario con tante sfaccettature che spazia su vari generi ma non perde mai l'identita' Amorphis, ottimo in diverse chiavi di lettura , melodico ma con picchi di ritmica massicci e ben costruiti, atmosfere che vanno dal gothic al death, tastiere capaci di creare atmosfere magiche che ci proiettano nelle leggende finlandesi, tutto scivola fluido , ogni strumento e' partecipe ad un piu' ampio mix di suoni che danno la sensazione che tutto giri come un orologio.... senza sbavature e senza strafare in inutili pezzi lunghi e noiosi.

Il brano "Death Of A King" singolo, che sperimenta atmosfere orientali, gia' in passato sperimentate dalla band,  ma non massicciamente come in questo brano,  il quale,   ha lasciato i fans un poco perplessi, e dubbiosi su quello che sarebbe stato il resto del cd, Magari aspettandosi un intero album con queste sonorita', ma non e' stato cosi. Il disco si ramifica toccando vari stili e vari generi dando vita a un piacevole ascolto che delizia l'udito con melodie coinvolgenti. Molte sono le collaborazioni   come il singer degli  Eluveitie ''Chrigel Glanzmann'' con il suo   flauto in diversi brani, o come  la voce femminile di Aleah Standbridge che da' quel tocco di classe a tre delle canzoni, tra cui il brano "White Night." o"  Enemy At The Gates" quest'ultima mi da l'impressione di una versione più interessante dei recenti Opeth, senza nulla togliere.  

A mio parere gli amorphis sono maturati molto sia musicalmente che artisticamente, ci hanno abituati a stili diversi ma sempre mantenento la loro identita'. Che dire: disco consigliato per gli amanti del genere , ripeto molto fluido e ben fatto , io personalmente reputo circle un gradino piu' in alto ma qui si sta parlando di livelli molto alti quindi essere un gradino sopra o sotto non fa la differenza.

 

By Dany75

85/100