HORRORSCAPE:

Ringraziamo gli Opera IX per il tempo che ci hanno dedicato. Cominciamo subito l'intervista chiedendovi delucidazioni riguardo il nome Opera IX. Cosa rappresenta?


OSSIAN: 

Semplicemente o meno semplicemente, rappresenta la fusione alchimia di due simboli, l’Opera come forma di creazione, plasmazione  della materia da parte dell’uomo, Opera intesa come forma artistica addizionato al nove e non come molti erroneamente descrivono in “nona”rappresenta lappante occulta del minore, il 9 nella cabala èl’ultimo numero delle cifre essenziali che rappresentano il cammino evolutivo, simbolo di rigenerazione  e reincarnazione ma è anche il numero piùdistante dall’uno che rappresenta Dio quindi un numero di confine tra l’esistenza spirituale ed il mistero. Tradotto in parole semplici, l’opera nel mistero.

 

HORRORSCAPE:

Gli Opera IX godono di una lunga carriera musicale e di un grande successo in varie parti del mondo, specie in sud america. Dopo così tanti anni dall'esordio, qual'è la o le caratteristiche della band che non hanno subito alcun cambiamento nel corso del tempo?


OSSIAN:

Credo che la caratteristica fondamentale rimasta invariata, sia proprio insita nella tematica e nello stile mai invariato, certamente con qualche evoluzione o involuzione ma gli Opera IX sono sempre stati fedeli ad un concetto esoterico ben definito che si traduce automaticamente anche nella composizione e nella creazione dei riff, armonie e melodie.

 

HORRORSCAPE:

Sin dai primi Demo gli Opera IX hanno saputo guadagnarsi molti fan, soprattutto per il loro stile musicale. Come definite quest'ultimo e, secondo voi, cos'è che negli anni '90 spingeva la gente ad affezionarsi ad un genere non del tutto comune come il vostro?


OSSIAN:

Ci sono state varie etichette e generi che si sono ramificati dal Heavy Metal classico ed è sempre stato difficile rispondere ed incasellarsi correttamente in uno stile, posso dire che dopo 27 anni di esistenza la band propone un pagan black metal ma il pagano non èlegato alle tematiche attuali di cornamuse,alcol, guerrieri e schiamazzi ma più che altro si lega al fenomeno magico, etico/religioso e storico, infatti nei nostri canali ci presentiamo con uno slogan più adatto “Witchcraft since 1988”.

Credo che la gente sentiva il bisogno di rifugiarsi in un mondo ai confini con la realtà ordinaria, aveva bisogno di sognare ed avere incubi allo stesso tempo ed in modo molto intelligente si rifugiava e, spero si  rifugga  ancora oggi, in generi musicali non convenzionali che magicamente riescano ad innalzare la propria energia e far sprigionare mille emozioni diverse che possano appagare una quotidianitànoiosa ed alienante.

 

HORRORSCAPE:

L'apice del successo fu raggiunto dopo l'uscita di "The black opera.......", album che personalmente ritengo strepitoso. Appunto per questo, parlateci un pò di com'è nato, quale ispirazione c'è dietro un capolavoro del genere.


OSSIAN:

Grazie. Fu l’album del grande salto sia a livello di produzione che di distribuzione, vennero vendute quasi ventimila copie e ancora oggi a distanza di quindici anni èun album che continua ad essere venduto.

Tutto nacque in mondo molto naturale nulla fu studiato a tavolino, era un periodo in cui mi stavo interessando molto alla demonologia, al mito degli angeli/demoni alla magia rinascimentale del mago inglese John Dee e "The Black Opera" fu il frutto di questo mio interesse, insomma un album mosso non da esseri umani e la copertina ne è la chiave.

 

HORRORSCAPE:

Una cosa che caratterizza gli Opera IX è che la loro carriera è suddivisa in tre fasi diverse, anche per via dei cambi di line up. Io personalmente trovo che la prima formazione, con Cadaveria alla voce, sia stata la più significativa. Ma anche i musicisti a venire sono stati molto in gamba nel ruolo che hanno intrapreso. Spiegateci, appunto, cosa ha spinto Cadaveria e Flegias ad abbandonare la band proprio dopo avere raggiunto il successo con "Black opera”.


OSSIAN:

Ci furono al tempo delle grosse incomprensioni e divergenze tra i membri della band che diedero il via allo split con conseguenza la realizzazione di un progetto personale che Cadaveria probabilmente aveva giàin cantiere, mentre Flegias aveva da tempo giàiniziato la sua collaborazione con i Necrodeath, quindi la loro fu una scelta guidata più dal cuore che dall’interesse.

 

HORRORSCAPE:

Parlando di "Maleventum", possiamo ben notare l'aumento di aggressività musicale rispetto ai precedenti album. I testi sono basati soprattutto su stregoneria e paganesimo. C'è una connessione tra i testi e la maggiore aggressività sviluppata nel concept?


OSSIAN:

Sinceramente non saprei, no, credo di no, l’aumento dell’aggressività èscaturita più che altro da una mia personale involuzione, se noti molte bands che al tempo suonavano una sorta di black metal raw ed estremo oggi sono diventati quasi progressive, noi no, ed èper questo che mi diverto nel definire il percorso musicale degli Opera IX una “involuzione”. Tengo a precisare che comunque la musica degli Opera IX nasce sempre dopo il concetto e la lirica del brano, mai viceversa.

 

HORRORSCAPE:

E dopo l'uscita, appunto, di "Maleventum", vocalist e batterista vengono nuovamente sostituiti. Quindi abbiamo The black opera, Maleventum ed Anphisbena, tre album consecutivi con tre cantanti e batteristi diversi. In che modo hanno influito questi cambi di line up nelle diverse musicalità dei tre lavori?


OSSIAN:

Molto, ed il più difficile fu sicuramente Maleventum il quale dava inizio allo stacco dall’impronta di una voce femminile estrema verso una maschile.Volendo o no è assai difficile sostituire un simbolo creato ad ok con il singer, per molti anni i fans identificavano la band solamente con il vocalist e non certamente con chi suonasse il basso o le tastiere. Anphisbena invece ha risentito molto dell’ingresso di M alla voce il quale ha dato uno spunto più “epico”alle nostre song in quanto lui stesso èun cultore delle tradizioni più nordiche, mentre Dalamar ha cercato di dare al suo drumming maggiore fantasia e variazioni a discapito del blast beat e per questo tutto l’album si discosta molto dai lavori precedenti.

 

HORRORSCAPE:

E proprio Anphisbena, album complesso e strutturato perchè intraprende un percorso lungo le strade occulte delle vecchie conoscenze pagane. Il tutto trasformato in suoni e in testi. Spiegateci appunto con quale criterio, la musica, si può associare a simili testi pagani.


OSSIAN:

La musica è magia ed Arte e l’Arte nella tradizione magica è intesa come la conoscenza esoterica e stregonesca che pochi conoscono veramente, al tempo non abbiamo altro che cercato di creare delle colonne sonore ai testi che scrivemmo per raccontare storie perdute nelle spire del tempo.

La musica è versatile come la pittura e quindi si adatta a qualsiasi tema proposto, sta poi nell’abilitàdell’artista di turno dare le giuste sfumature.

 

HORRORSCAPE:

Dopo 8 anni dall'uscita di Anphisbena, viene messo in commercio "Strix", concept che ci proietta in parte verso le sonorità del precedente ma con sonorità oscure ed occulte più marcate. Come mai l'idea di tornare, per certi aspetti, alle sonorità tipiche del passato degli Opera IX, nonostante ci siano state fino ad ora continue evoluzioni musicali?


OSSIAN:

Semplicemente abbiamo seguito la nostra ispirazione, come detto prima, difficilmente studiamo a tavolino determinate soluzioni o sonoritàe quindi ogni lavoro è un’opera a se che nasce con un concetto il quale viene sonorizzato a dovere. Strix ha chiuso una trilogia basata sulla stregoneria iniziata con Maleventum, proseguita con Anphisbena e conclusa con, appunto, Strix Maledictae in Aeternum. Credo che le sonorità oscure del passato riemergano oggi perché, a mio avviso, sono state e sono le piùsignificative per il carattere degli Opera IX.


HORRORSCAPE:

In conclusione: dopo strix la formazione cambia nuovamente e, proprio da poco tempo è stato rilasciato "Back to sepulcro", settimo capitolo della storia degli Opera IX. Parlateci di questo concept e di quello che racchiude.


OSSIAN:

SI, mentre Maleventum fu un album di transizione dal periodo Cadaveria a quello con singer maschili, Back to Sepulcro èun album che segna un definitivo ritorno alle origini degli Opera IX e quindi una nuova transizione..

Dal 2001 sino ad oggi ho meditato molto sul percorso musicale della band, abbiamo sperimentato e provato molte soluzioni, pur sempre ancorate al nostro stile originario, ma proprio lo scorso autunno ho definitivamente preso in considerazione le molte critiche che mi erano giunte da ogni parte del mondo e cioè, che l’essenza degli Opera IX si era consolidata con una voce femminile estrema, questo fattore fu il carattere piùsignificativo sin dal 1992 e rinnegarlo sarebbe solo da incompetenti e soprattutto da musicisti sterili e sordi.

Lo stesso M.A Fog, attuale drummer, avendo militato in molte band straniere come Slavia, Disiplin, Dead to this World, Glorior Belli una volta entrato in formazione con Opera IX, mi mosse immediatamente le dovute critiche, affermando che la band dovesse tornare a sonoritàed immagini del passato con la soluzione di una front girl o meglio una front Witch, critiche che lui stesso aveva sentito da colleghi esteri.

Nell’Ottobre scorso iniziai immediatamente a lavorare su tutta la riorganizzazione della band e con l’arrivo di Abigail ho voluto riprendere un brano da ogni album del passato per poterlo nuovamente arrangiare e reinterpretare con una nuova voce estrema femminile che, detta da molti che l’hanno giàascoltata in sede live, non ha nulla da invidiare a Cadaveria.

Un nuovo album che ripesca brani dal passato con un inedito “Cosacration”e soprattutto una formazione rigenerata e di gran qualità.