HORRORSCAPE:

PER INIZIARE, SPIEGACI COME NASCE IL NOME DELLA BAND.COSA SIGNIFICA CHIRAL?


CHIRAL:

Beh, mi piacerebbe poterti raccontare storie fichissime su come l’ispirazione mi sia venuta mentre girovagavo in solitudine per i freddi boschi norvegesi al chiaro di luna. Ma la realtà è che il nome è stato preso da un episodio della seria televista “Breaking Bad”.

HORRORSCAPE:

DA COSA E' NATA L'IDEA PER FORMARE QUESTO PROGETTO?


CHIRAL:

Bella domanda. In realtà non saprei dirti con precisione come è nato il progetto Chiral. Diciamo che è stato più che altro un susseguirsi di circostanze. Mi sono ritrovato a suonare di nuovo, dopo un periodo di stop abbastanza lungo. Ho rI-iniziato a comporre e registrare qualche stronzatina, finché non ho registrato i 3 brani del demo “Winter Eternal” così per gioco. Con quel demo in mano, o meglio nello stereo, mi è venuta la malsana idea di provare a mandarlo in giro, trovarmi un moniker, un logo (il primissimo era davvero imbarazzante, haha) un artwork veloce e via. “Winter Eternal” ha iniziato a essere spammato in giro per la rete!
E da li ho semplicemente continuato il mio “percorso”.

HORRORSCAPE:

PRIMA DI FORMARE QUESTO PROGETTO HAI AVUTO ESPERIENZE IN ALTRE BAND?


CHIRAL:

Ho avuto un paio di band all’età delle scuole superiori, un po’ di anni fa, ma nulla di serio e rilevante. Diciamo che Chiral è il mio primo vero progetto musicale.


HORRORSCAPE:

QUALI SONO LE TUE INFLUENZE MUSICALI?


CHIRAL:

Amo alla follia Opeth e Wolves In The Throne Room, per quanto riguarda il metal. Pat Metheny è un altro dei miei ascolti preferiti, insieme al rimpianto Stevie Ray Vaughan.
Ho sempre ascoltato molto blues elettrico fin da piccolo, per poi passare a sonorità più prog e impegnate tipo Porcupine Tree.
Ecco, diciamo che in mezzo a questi punti cardine si “muovono” le mie influenze e i miei ascolti.


HORRORSCAPE:

PER QUANTO RIGUARDA IL SONGWRITING, PARLACI DEI TESTI DELLE TUE CANZONI.


CHIRAL:

I testi li ho sempre scritti da solo, ho sempre trovato difficile e insensato (salvo rare eccezione) lavorare con testi altrui, a meno che non mi trovi in eccezionale empatia con questi ultimi. Per esempio, nell’ultimo album “Night Sky” ho inserito una cover del brano “Vestige” della band Olandese Algos. Questo è uno di quei casi dove cantare un testo altrui mi è venuto naturale, e il risultato è stato più che appagante.

I temi dei testi spaziano in diverse argomentazioni, la maggior parte sono introspettivi e abbastanza intimi. Parlano di paure e dolore, ma anche tranquillità e “contemplazione”. Altri riguardano la natura in un senso molto “intimistico” del termine.
In ogni caso non mi sento un “paroliere”. Anzi, preferisco di gran lunga le parti strumentali di alcuni miei brani e non nascondo che in futuro possa lavorare ad un album totalmente senza parti cantate.


HORRORSCAPE:

COME NASCE L’ARTWORK DEI TUOI LAVORI? CHI LO CURA E COSA RAPPRESENTA?


CHIRAL:

Diciamo che in genere curo anche gli artwork e grafiche dei miei lavori. Eh si, mi piace fare le cose di testa mia! Haha.
Diciamo che fino ad ora gli unici album di cui l’immagine di copertina non era mia sono: il demo “Winter Eternal” dove le bellissime foto erano di mio padre e lo split “Sed Auiis” dove la cover art era opera del ragazzo dei Nebel Uber Den Urnenfeldern (band DSBM ahimè ormai sciolta).


HORRORSCAPE:

COME MAI LA SCELTA DI CANTARE IN QUESTA LINGUA?


CHIRAL:

Sinceramente!? Il metal estremo, con growl e scream in Italiano mi è sempre suonato abbastanza forzato e a tratti “imbarazzante”. Chiaramente ci sono (ottime) eccezioni alla regola, ma per linea di massima trovo che l’inglese si adatti molto meglio al genere.


HORRORSCAPE:

DOVE NASCONO LE MUSICHE DEI CHIRAL?


CHIRAL:

Ho allestito una piccola sala prove/studio in casa mia, perciò tutte le prove, composizioni e registrazioni dei miei progetti Chiral e Il Vuoto nascono e crescono li.


HORRORSCAPE:

COME POTRESTI GESTIRE UN LIVE ESSENDO UNA ONE-MAN BAND?


CHIRAL:

La questione live è un po’ spinosa. Chiral è una one-man band, perciò senza una band “esterna” d’appoggio non si può sicuramente parlare di esibizioni dal vivo. Resta il fatto che al momento non stia nemmeno cercando di portare live questo mio progetto. Preferisco immaginare la gente ascoltare (ammesso che qualcuno lo faccia) la mia musica nella solitudine della propria stanza piuttosto che davanti ad un palco in mezzo ad una folla “rumorosa”. Anche qui, vorrei e mi piacerebbe che la mia musica fosse un “viaggio” intimo. Forse è una visione utopica, ma sognare non costa nulla…

HORRORSCAPE:

A QUESTO PROPOSITO, PENSI DI INSERIRE QUALCUNO NEL TUO PROGETTO OPPURE CONTINUERAI A FARE TUTTO DA SOLO?


CHIRAL:

A tal proposito posso anticiparti, e questa è una news assoluta, che sto collaborando con un bassista italiano con gli attributi. Per ora non posso ancora svelare il suo nome, ma è il leader di un’ottima death metal band italica. Sta lavorando al mio fianco (seppur a distanza) alla stesura e alla registrazione di un full-lenght che potrebbe uscire tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. Non starebbe me a dirlo, ma sono sicuro che verrà fuori davvero un lavoro interessante e un po’ diverso per quanto riguarda quello che ci si potrebbe aspettare dopo un album come “Night Sky”.


HORRORSCAPE:

DA COSA E' COMPOSTA LA DISCOGRAFIA DEI CHIRAL?


CHIRAL:

Chiral nasce con il demo “Winter Eternal” uscito a Febbraio 2014, più tardi nello stesso anno è uscito il demo “Abisso” e lo split con HaatE “Where Mountains Pierce The Nightsky”. Quest’anno sono partito con la versione definitiva e sulla lunga distanza di “Abisso” (completamente riregistrato, rimixato e rimasterizzato rispetto al demo), uno split a 3 con i cileni Eternal Spell e la one-man tedesca Nebel Uber Den Urnenfeldern dal titolo “Sed Auiis”. Proprio questo mese invece è uscito Night Sky, un full-lenght che mi ha richiesto 10 mesi di lavoro ma che (fortunatamente) sta andando inaspettatamente bene.

Qui potete trovare tutta la discografia ufficiale del mio progetto Chiral: https://chiral27.bandcamp.com/  

HORRORSCAPE:

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE MUSICALI CHE DIFFERENZIANO LE VARIE RELEASE?


CHIRAL:

Volendo prendere in considerazione solo i due full-lenght, Abisso è rozzo, sporco e molto più “black” rispetto a “Night Sky”, anche se la vena melodica e atmosferica è ben presente anche li, seppur relegata un po’ di più alle retrovie. “Night Sky” è più arioso, intimo (e scusate perché ho già ripetuto questa parola un milione di volte) e dalle sonorità più melodiche e meno aspre.
Per quanto riguarda le altre release potrei dire brevemente che “Winter Eternal” è quello che suona più melo death di tutti, qui gli elementi atmospheric erano quasi del tutto assenti. Mentre la traccia (divisa in due) sullo split Sed Auiis, “Queste Voci Ch’Eclissano La Luce” è forse la più “oscura” (nel senso stretto del termine) di tutta la mia discografia.


HORRORSCAPE:

IN ITALIA ESISTONO UNA MIRIADE DI REALTA’ METAL. ESPRIMI UN TUO PENSIERO SULLA SCENA MUSICALE ODIERNA NEL NOSTRO PAESE.


CHIRAL:

Con il rischio di risultare antipatico a tutti penso che in Italia non esista una vera scena musicale, ammesso e non concesso che si stia parlando di metal estremo. Non mi addentro in discussioni su altri generi, già conosco poco di metal, figuriamoci se mi metto a parlare della scena hip-hop nostrana.
In ogni caso penso che in Italia ci siano (poche) ottime band sparse qua e la per lo stivale, ma senza avere un vero legame tra di loro. Un po’ per colpa dell’ascoltatore medio italiano, troppo pigro per le novità e un po’ per colpa delle band stesse (e mi ci metto dentro pure io) che cercano sempre “il meglio” all’estero quando magari nel proprio paese vivono e convivono realtà musicali sublimi e sconosciute ai più.

Detto ciò, il problema più grosso (secondo il mio modestissimo parere) della “non”-scena italiana è l’eccesso di isolamento che certe band decidono di crearsi attorno, sia esso volutamente architettato, sia frutto di una serie di comportamenti genuinamente stupidi.


HORRORSCAPE:

COME IMMAGINI IL PROGETTO CHIRAL FRA DIECI ANNI?


CHIRAL:

Preferirei non fare previsioni a così lungo termine, per il momento voglio rimanere concentrato e fermo su quello che sto facendo. Fra due, cinque, dieci anni si vedrà.


HORRORSCAPE:

COME COMPONI LE TRACCE ESSENDO SOLO? IN CHE MODO TI ORGANIZZI SUONANDO VARI STRUMENTI?


CHIRAL:

Non ho un modus operandi generico per tutto. Comunque l’input principale arriva sempre alla chitarra. Passo a scrivermi appunti su riff, melodie, soli o pattern vari su Guitar Pro per tenerne nota e di seguito completare l’arrangiamento con i vari strumenti. Altre volte capita di avere un idea di base del pezzo (come si può sentire nella suite “Nightside” presente nel nuovo album) dove ogni singolo riff è stato registrato di volta in volta senza sapere con precisione quello che avrebbe seguito.

Devo dire che lavorando in questo modo posso avere il controllo totale di quello che faccio e che suono. Unico rammarico è non avere la possibilità di registrare un batteria vera, per il resto riesco a gestirmi tutti gli altri strumenti da solo (alcuni meglio altri decisamente peggio).


HORRORSCAPE:

QUESTE ULTIME RIGHE PER DIRE QUELLO CHE TI PIACE E A CHI PREFERISCI….


CHIRAL:

Prima di tutto ringrazio lo staff di Horrorscape per lo spazio concesso e per il supporto a me e a molte altre realtà nazionali ed internazionali.
Secondo, ci tengo a ringraziare di cuore tutti quelli che hanno acquistato Night Sky facendo esaurire la prima stampa 48 ore dopo il lancio ufficiale…mi avete spiazzato! ;)
Desidero ringraziare anche tutti quelli che in un modo o nell’altro hanno supportato e creduto in questo mio progetto.
Infine, e poi chiudiamo davvero, vi lascio il link al mio nuovo album. Se vi piace l’atmospheric black metal, il post-black o il folk-black dateci un ascolto, magari fa al caso vostro:
https://chiral27.bandcamp.com/album/night-sky