HORRORSCAPE:

COME E DA DOVE NASCE IL NOME DELLA BAND?


VENTURA:

Il nome della band è nato grazie all’omonimo videogioco “Manhunt”, videogioco piuttosto violento che mi appassionò molto a suo tempo (nel 2005). Pensai.. Manhunt.. però, suonerebbe bene per una band! è d’impatto! E allora proposi il nome a Matteo (ex-chitarrista e co-fondatore insieme a me), il quale approvò subito. Ai tempi eravamo solo noi 2 e ci limitavamo a suonare cover Thrash Metal di primi Metallica, Slayer, Exodus, Death, Megadeth, Testament, Anthrax.. La vena Black Metal arrivò più avanti!


HORRORSCAPE:

COMPONENTI DELLA BAND. IN CHE MODO SI CONOSCONO TRA LORO? PROVENIENZA E NOMI.


VENTURA:

Io (Massimo Ventura) sono il chitarrista e fondatore dei Manhunt insieme a Matteo Candeliere (ex-chitarrista Manhunt, Gli Alberi), tra noi c’è un’amicizia che dura tutt’ora da quando avevamo 6 anni! Dopo un paio d’anni di suonate tra noi 2, Matteo conobbe in un noto locale frequentato dalla scena Metal torinese Gabriele Orlando, il nostro primo batterista. Grazie a quest’ultimo, si unì a noi Alessandro Massa poco tempo dopo, il nostro attuale bassista, che ai tempi si occupava anche delle lead vocals. Questa fu la nostra prima formazione. Nel 2007 decidemmo di reclutare un nuovo batterista al posto di Gabriele, Lorenzo Somma, che aggiunse una notevole qualità alla base ritmica dei Manhunt, tutt’ora il nostro batterista (conosciuto grazie ad un amico di Alessandro). Poco dopo cercammo un cantante che si occupasse interamente delle Vocals e Davide Quinto era l’uomo giusto per noi. Conosciuto già da tutti noi per i suoi numerosi progetti musicali che ha sempre avuto, nonché il progetto “Ravendark” con cui militava insieme a Lorenzo. La formazione rimase stabile fino al 2012, quando Matteo decise di abbandonare i Manhunt per concentrarsi nel suo nuovo progetto musicale (Gli Alberi). Così pensammo di chiamare Alessandro Gagliardi alla chitarra, già fan dei Manhunt dagli albori, il quale accettò con entusiasmo di unirsi a noi, imparando i nostri brani con estrema velocità e facilità.


HORRORSCAPE:

PRIMA DELLA FORMAZIONE DELLA BAND, OGNI SINGOLO MUSICISTA HA AVUTO MODO DI SUONARE IN ALTRE BAND? QUALI?


VENTURA:

I Manhunt sono la mia prima ed unica band nella quale ho suonato, fino all’estate 2014, nella quale decisi di unirmi come chitarrista negli Hateworld oltre a continuare con la mia band.

Anche Alessandro Massa (bassista) la prima esperienza musicale come band l’ha avuta con noi.

Davide Quinto suonò negli Ensis Tenebrarum, Ravendark e Hocus Pogus. Ma anche nella one man band Morkstien, ancora attiva.  Al Momento si cimenta anche ne Gli Alberi (Rock band in cui milita anche Matteo Candeliere) e nei Cries.

Lorenzo Somma nei Ravendark (si, gli stessi di Davide!) e successivamente nei Phenris.

Alessandro Gagliardi prima di unirsi a noi suonò nei Ravager e nei Syllogist. 


HORRORSCAPE:

SCELTA DEL GENERE MUSICALE. IN BASE A QUALI INFLUENZE MUSICALI E' STATO DECISO DA PARTE DI TUTTI I COMPONENTI? ISPIRAZIONI E STATI D'ANIMO PER QUANTO RIGUARDA I TESTI E DI COSA PARLANO.


MASSA:

Per quanto riguarda la scelta del genere e le singole influenze, avendo tutti noi background musicali diversi, non abbiamo mai deciso “a tavolino” un unico genere ben definito. Inizialmente le composizioni erano affidate quasi esclusivamente ai due chitarristi fondatori, che per indole e attitudini comuni all’intera band, si basavano su uno stile thrash tendente all’old school e ai classici USA, ma con una certa apertura al death metal e alcuni sprazzi di heavy. Tra le varie band di ispirazione si possono citare Megadeth, Metallica, Slayer e Death. Successivamente lo stile thrash primordiale è stato abbandonato, andando verso sonorità più personali e articolate, oscure e melodiche. E’ cosi che ha preso vita il secondo ep “Experimental Human Cruelty”, un preludio allo stile di base dell’album successivo. Continuando a non  avere l’intenzione di rientrare in un genere ben preciso, alcune scelte artistiche soprattutto dell’ora uscito cofondatore Candeliere, hanno prodotto pezzi decisamente influenzati da death melodico ed epic black metal. Dopo la sua uscita, ogni elemento del gruppo sta dando il suo contributo per continuare a fondere al meglio le varie influenze e creare un genere metal eterogeneo ma musicalmente compatto.


HORRORSCAPE:

DI SOLITO CHI SCRIVE I TESTI DELLE CANZONI?


MASSA:

Per quanto riguarda stati d’animo e testi: fino all’ultimissimo periodo venivano composti da Candeliere e dal sottoscritto, a volte insieme, unendo spesso idee e stati d’animo comuni. Specialmente l’attacco ai valori corrotti della società moderna, all’ignoranza e alla scarsa capacità di molta gente nel farsi idee personali ed oculate. Altri testi nascono da ispirazioni legate a letteratura e filmografia (Magdeburg, Paradise Lost, The Road) e altri ancora prendono spunto da avvenimenti reali. Tutti i nostri testi risentono ovviamente degli stati d’animo durante i quali sono stati composti. Personalmente posso dire di nutrire una forte rabbia e disapprovazione riguardo i metodi di controllo e dominio di questo assurdo sistema sulla nostra libertà. Falsità, corruzione, codardia, doppi giochi e crudeltà gratuite sono sempre menzionate nei miei testi. A partire da queste tematiche, sentite un po’ da tutti i componenti della band, si sta andando anche qui verso il contributo di ognuno di noi a testi che considerano l’autodistruzione (morale e fisica) del genere umano, così come tematiche oscure di paure, incubi e violenze.


HORRORSCAPE:

DOVE SUONATE E REGISTRATE I VOSTRI BRANI?


VENTURA:

I nostri brani li suoniamo in diverse sale prova a Torino, ci tengo a menzionare in particolar modo il Centrodentro di Torino, che è stato il vero e proprio ovile per noi Manhunt, nel quale abbiamo anche potuto esibirci in numerosi live (in particolar modo i primi) e abbiamo potuto registrare il singolo “Priestholocaust” oltre alle moltissime prove fatte dal 2005! 

Per quanto riguarda la registrazione dei brani non abbiamo uno studio fisso, e decidiamo insieme la migliore opzione presente in base al rapporto qualità/prezzo


HORRORSCAPE:

AVETE GIA’ AVUTO ESPERIENZE LIVE? DOVE?


VENTURA:

Abbiamo numerosi concerti alle spalle, alcuni memorabili, altri decisamente meno eheheh, abbiamo suonato in molti locali, all’inizio solo a Torino, soprattutto al Centrodentro e al Soundfactory. Più avanti anche fuori Torino, tra cui: Milano, Genova, Aosta, Nizza (Fr), Brescia e ancora altre


HORRORSCAPE:

AGGIORNAMENTO SULLO STATO DI LAVORAZIONE DELL’ALBUM.


MASSA:

Marzo 2014 ha visto l’uscita del nostro primo full-length, self titled Manhunt. Attualmente siamo al lavoro con nuovi pezzi, di cui uno per intero già ultimato e proposto live: Nightmare. Stiamo cercando di raggiungere una certa compattezza sia musicale che a livello di tematiche, in quanto il prossimo lavoro in cantiere sarà quasi sicuramente un album.


VENTURA:

Attualmente stiamo lavorando su del nuovo materiale, ma non ci siamo ancora posti una data per registrare il successivo album, o EP. Restate sintonizzati!


HORRORSCAPE:

PARLATECI DEL VOSTRO ULTIMO LAVORO. QUALI CAMBIAMENTI AVETE AVUTO RISPETTO AI PRECEDENTI:


MASSA:

Come detto in precedenza, il nostro primo album ha raccolto praticamente l’intera produzione della band. Alcuni brani sono risalenti addirittura al periodo del primo ep “Fake”, fino ad arrivare alla recentissima Worldfire. Accorpando un periodo di quasi 5anni, è chiaro che in questo lavoro risaltano maggiormente tutte le diverse influenze che negli anni si sono fatte sentire all’interno della band. Si passerà ad ascoltare brani dal riffing puramente thrash, a blast-beat e sonorità oscure tipiche del black metal, a passaggi più complessi e articolati di stampo death. Insomma “Manhunt” è una sorta di biglietto da visita per far sentire e capire tutto ciò che eravamo, che siamo e che saremo.


HORRORSCAPE:

PARERE PERSONALE DELLA SCENA METAL NAZIONALE IN GENERALE. UN VOSTRO PENSIERO DELLE BAND ITALIANE DI OGNI GENERE, EMERGENTI E NON.


MASSA:

La scena metal nazionale... che dire…? Personalmente ritengo che la bellezza di questo genere musicale risieda nella sua componente più underground e nascosta. Credo che il metallo non sia un genere per tutti né vorrei che lo diventasse. Penso però sia di vitale importanza un sano e reciproco sostegno da parte delle band che fanno questo genere, cosa che, aimè, in Italia, vedo venire a mancare molte volte. Sembra anzi ci sia talvolta una sorta di competizione (addirittura a livello cittadino) per andare a condividere un palco più o meno prestigioso o entrare in un’etichetta di produzione, ecc. Vedo SOTTOSCENE e non una vera e propria scena metal. In altri paesi europei (Germania, Francia) le cose sono ben diverse. D’altro canto credo che in parte il metal sia purtroppo affetto da periodi di “mode e  tendenze” piuttosto che da una vera e propria attitudine. I live sono sempre più vuoti quando suonano band underground e vedo, onestamente, venir meno negli anni l’interesse verso le nuove band. Dico quindi alle band italiane emergenti, specie quelle con il giusto spirito, di andare avanti per la propria strada come dei tritasassi, fottendosene alla grande di tutto il resto. Di conservare le proprie idee e di non scendere mai a compromessi.

Grazie per questa intervista Horrorscape, e un gran saluto a Lorenzo.


HORRORSCAPE:

UN VOSTRO PARERE PER QUANTO RIGUARDA IL NOSTRO BLOG. CHE NE PENSATE DI HORRORSCAPE? PER QUANTO RIGUARDA RECENSIONI E TUTTO IL RESTO?


QUINTO:

Direi un ottimo blog, ben curato e diviso genere per genere; comodo per scoprire sia vecchi cult metal dimenticati sia nuovi talenti, a cui date con piacere grande visibilità.


VENTURA:

personalmente nutro profonda stima nei confronti di voi e tutti gli altri blog che danno visibilità alle band locali italiane, con interviste o recensioni (nel vostro caso con entrambe!) ed è molto importante questo, in quanto purtroppo c’è un crescente disinteresse verso la scena Underground Metal nazionale!

Horrorscape trovo che sia un blog ben organizzato e completo dato che come ho già accennato prima, oltre ad esserci recensioni e interviste, è presente anche la sezione notizie oltre quella dei video e la sezione Noir, che ho trovato piuttosto interessante. Insomma, continuate così!

Voglio ringraziarvi per lo spazio che ci avete dato, e un ringraziamento speciale lo voglio fare a Lorenzo Stelitano per la recensione fatta ad Horrorscape, ma soprattutto per il gran supporto che ci dà ad ogni live e non solo!